La nostra è un’associazione senza scopo di lucro che nasce dall’esigenza di condivisione dei terapisti che, per più di un trentennio, hanno collaborato direttamente con il professor Vojta e con la sua più storica ed autorevole coadiutrice, Jaroslava Havel “Jarka”, colei che nel 1968 portò il Metodo Vojta in Italia.
Esigenza di condivisione – dunque – che il nucleo storico della docenza del Metodo Vojta in Italia sente e vuole tradurre nella creazione di una virtuale tavola rotonda attorno alla quale raccontare e spiegare, a chi non lo conosce e a chi ne ha un’idea ferma a tanti anni fa, l’evoluzione culturale che ha accompagnato e contraddistinto il Concetto Vojta in questi anni.
Evoluzione concettuale e soprattutto metodologica, maturata attraverso una naturale integrazione tra l’ortodossia della tecnica elaborata dal Professore, l’esperienza dei terapisti che l’hanno adottata e le tecniche riabilitative e medico-specialistiche che con essa si sono rivelate compatibili.
Vojta ebbe l’intuizione che nei bambini con paralisi cerebrali infantili, era possibile evitare la strutturazione di uno schema motorio alterato, mediante la stimolazione precoce e ripetuta di afferenze fisiologiche, sfruttando la normale evoluzione filogenetica ed ontogenetica..
Questa tecnica fu abbozzata intorno alla seconda metà del XX secolo
Tracce storiche del prof. Vojta e della sua metodica
Il prof. Vaclav Vojta ha iniziato la sua esperienza riabilitativa nella ex-Cecoslovacchia nel 1954 con il trattamento di bambini affetti da P.C.I., ricoverati in istituto e di età variabile dai 3 ai 15 anni.
Le sue osservazioni empiriche lo portarono ad intuire la presenza di vari modelli locomotori innati nel nostro sistema nervoso, presenti anche a livello midollare, i cui contenuti kinesiologici sono analoghi a quelli utilizzati nelle attività motorie della deambulazione e di molti passaggi fondamentali che si manifestano durante l’evoluzione psico-motoria ontogenetica. Questa scoperta lo indusse ad approfondire la kinesiologia dei modelli locomotori, le stimolazioni necessarie per evocarli a gli accorgimenti utili per renderli efficaci nella riabilitazione.
L. Procheova e prof. Vojta
M. Mangiarotti e prof. Vojta
Radici dell’AITV
Il nostro gruppo nasce nel lontano 1968, dall”incontro di alcuni colleghi con la terapista Jaroslava Havel, detta Jarka, giunta a Roma dopo aver lavorato per 5 anni a Praga col prof. Vojta.
Nel 1969 su nostra richiesta il professore, che nel frattempo si era trasferito in Germania, venne a Roma e fu organizzato insieme a lui il primo corso in assoluto sulla sua metodica. Questa esperienza ha poi spinto il professore ad organizzare corsi in Germania e di seguito in molti altri Paesi.
Da allora il nostro “gruppo storico” – cioè quelli di noi che fin dal 1968 hanno lavorato ed insegnato fianco a fianco con il prof. Vojta – ha organizzato e svolto corsi in Italia con il professore sino alla sua morte, avvenuta nell’anno 2000.
Durante questi anni il nostro gruppo si è evoluto confrontandosi sempre direttamente con la fonte originale della metodica e con centinaia di colleghi, medici e altri operatori che in vario modo hanno contribuito a migliorare l’efficacia della terapia e a rendere la didattica più mirata nei suoi obiettivi, come dimostrano i corsi che hanno continuato a svolgersi anche dopo la morte del prof. Vojta, a cura del nostro gruppo di docenti.
La linea base dei principi è rimasta sempre fedele all’autenticità e validità degli insegnamenti ricevuti, ma si è arricchita di strategie e accorgimenti nuovi che si sono resi necessari per raggiungere il miglior risultato a partire dalle situazioni concrete e reali di ogni singolo paziente.
In molti anni abbiamo osservato molte reazioni particolari che ci spingono a dire “C’è ancora molto da spiegare e da scoprire!”. Vorremmo quindi continuare non solo a trattare pazienti e diffondere la metodica, ma anche a capirne di più confrontandoci con altre tecniche riabilitative e con tutti i professionisti che potranno e vorranno aiutarci in questo percorso.